Dei fratelli Bettoni che edificarono la villa attuale, Carlo, che pure aveva seguito tutta la fabbrica del palazzo, si rivelò purtroppo contrario a questa progetto. Ciò, molto probabilmente, in quanto in qualità di ingegnere agricolo, mal sopportava di vedere sacrificate piante produttive alla scenografica architettura della Prospettiva (che pure incorpora e valorizza due limonaie e vari edifici agricoli). Furono perciò principalmente i fratelli Gian Maria prima e Delay poi che seguirono i lavori, diretti dall’architetto fiorentino Amerigo Vincenzo Pierallini. Il primo risiedeva a Genova, il secondo a Napoli. In quei luoghi, a contatto con gli stili internazionali che andavano affermandosi allora, specie nelle regge, i due fratelli avevano sviluppato un gusto per la grandiosità che cozzava con l’opinione di Carlo, secondo cui, almeno nel giardino, tutta la costruzione andava sviluppata con soli elementi naturali.